CENTRO FAMIGLIA 

DI BUTTIGLIERA ALTA (TO)

 

La necessità e l'idea di un centro famiglia sorse una trentina di anni fa, quando il paese incominciava a crescere ed i ragazzi di allora non avevano un luogo dove ritrovarsi per giocare, dibattere i loro problemi, esprimere la loro creatività, dialogare con gli adulti e fare esperienze formative. Alcuni genitori di questi ragazzi affrontarono il problema con il parroco di allora don Aldo Vallino, il quale subito, di buon animo, fece ristrutturare un piccolo salone dove si svolgevano tutte le attività formative, ricreative e con spettacoli, musica, incontri culturali, religiosi e formativi. Ben presto tale ambiente si rivelò insufficiente ed allora i genitori di quei giovani si misero con grande impegno, per parecchi anni, ad organizzare ogni tipo di attività dando sfogo a capacità e creatività al fine di raccogliere i soldi necessari ad incominciare la costruzione di un centro famiglia che rispondesse alle necessità accresciute della comunità parrocchiale e di tutto il paese, mentre don Aldo Vallino, si attivava per le pratiche burocratiche presso la curia metropolitana di Torino e gli uffici competenti. Alla morte del parroco, subentrò un sacerdote polacco, padre Vladimiro Robak, che raccolse l'eredità di quest'opera ormai avviata ottenendo dall'ufficio amministrativo della curia una cifra considerevole che unita ai fondi raccolti con le varie attività dei parrocchiani consentì di iniziare i lavori. Un forte impulso per il completamento della struttura e del suo ampliamento venne dall'eredità di Lit 800 milioni lasciati alla parrocchia dal signor Dario Andreis per quest'opera a servizio del paese. Come primo ambiente sorse il salone-palestra con i servizi e spogliatoi e con annessa una grande cucina. Fu allestito un palco che accolse per primo il cardinale Poletto il 6 novembre 2004 giorno dell'inaugurazione su di esso si alternavano artisti, musicisti, conferenzieri, giovani, ragazzi, adulti per le espressioni più diverse di musica, recitazione, danza, conferenze. Il salone ha ospitato feste e ricorrenze varie nonché‚ saggi di danza, musica, opere letterarie. Il lascito consentì inoltre di realizzare il campetto da calcio a cinque in erba sintetica e il campo polivalente di pallavolo, pallacanestro, tennis. Ma questo ha comportato un esubero di costi che ha costretto ad affrontare dei debiti per il valore di € 170.000. Di quest'anno già si è visto un buon utilizzo da parte delle più diverse categorie (UNI3, AVIS, giovani, in feste di carnevale, in feste di anniversari, la festa dell'ordinazione sacerdotale di don Stefano, danza e ricorrenze varie). Talmente sta utilizzando in terra non del primo piano, dove ci sono sei aule di diversa grandezza che ospiteranno primariamente la catechesi e la civiltà pastorale, e negli orari liberi invece, si svolgeranno corsi di musica e di arte in collaborazione con scuole qualificate.

(Don Gino)

Per informazioni sull'uso e la partecipazione alle attività del centro famiglia ci si può rivolgere al consiglio di gestione al numero 333 7899164.

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